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#laculturanonsiferma. Antonio Latella e il mito degli Atridi

Dal 23 maggio al 30 giugno, su ERTonAIR, gli otto movimenti di "Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia"

A partire da sabato 23 maggio gli otto movimenti che compongono Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia di Antonio Latella saranno visibili su ERTonAIR, la pagina del sito di Emilia Romagna Teatro che raccoglie tutte le iniziative della Fondazione realizzate in questo periodo di isolamento, e su EmiliaRomagnaCreativa, nel palinsesto di #laculturanonsiferma.

Ogni giorno alle ore 18.00 sarà online un nuovo capitolo fino a domenica 31 maggio, data in cui sarà possibile assistere agli otto spettacoli in forma di maratona dalle ore 15.00 in poi.
I video, a cura di Lucio Fiorentino, rimarranno disponibili nella pagina ERTonAIR fino al 30 giugno.

Pensato come traccia per lo svolgimento del Corso di Alta Formazione che Antonio Latella ha condotto per Emilia Romagna Teatro Fondazione nel 2016, Santa Estasi ha superato ogni aspettativa, imponendosi come opera compiuta, riconosciuta in modo unanime da critica e pubblico e diventato un vero e proprio caso teatrale. Nel 2016 ha vinto il Premio Ubu per le categorie “Spettacolo dell’anno” e “Nuovo attore, attrice o performer (under 35)” assegnato all’intero cast, nel 2017 è stato ospite del Festival D’Avignone e nel 2018 del Piccolo Teatro di Milano.

Nei cinque mesi di lavoro con sedici attori e sette drammaturghi, Antonio Latella si è posto come maieuta, senza risparmiarsi in dedizione e ispirazione e ha attraversato il mito degli Atridi nelle sue pieghe più buie, con la messa a punto di un linguaggio nuovo, fatto di disinvoltura attoriale e drammaturgica.

Santa Estasi mette in scena il tema della famiglia e delle generazioni a confronto. Padri, madri e figli contemporaneamente presenti come personaggi, ma, tutti, impersonati da un gruppo di sedici giovani attori.

La saga della famiglia degli Atridi ha inizio con una sfida agli dei, basata sul gesto originario di un padre, Tantalo, pronto a sacrificare il proprio figlio Pelope. È una maledizione per l’intera discendenza, che mette in gioco temi quali la contesa del potere, la vendetta, il peso della colpa, la preparazione sorda della catastrofe.

L’ensemble ha dato vita a un prezioso lavoro di riscrittura originale, con la supervisione dei drammaturghi e collaboratori di Latella, Federico Bellini e Linda Dalisi, producendo otto spettacoli distinti e concatenati, ognuno dedicato a una figura mitologica, prevalentemente attingendo da Euripide e Sofocle, con incursioni in Eschilo e Seneca, e traendo ispirazione anche da Pasolini e Beckett, da Simone Weil e Angelopoulos per la parte finale.

Calendario:

23 maggio, ore 18.00
Ifigenia in Aulide (1 ora e 40 minuti)

24 maggio, ore 18.00
Elena (1 ora e 45 minuti)

25 maggio, ore 18.00
Agamennone (1 ora e 15 minuti)

26 maggio, ore 18.00
Elettra (1 ora e 50 minuti)

27 maggio, ore 18.00
Oreste (1 ora e 50 minuti)

28 maggio, ore 18.00
Eumenidi (1 ora)

29 maggio, ore 18.00
Ifigenia in Tauride (1 ora e 40 minuti)

30 maggio, ore 18.00
Crisotemi (1 ora)

31 maggio a partire dalle ore 15.00
maratona degli otto spettacoli

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