Le Vie dell’Amicizia: Lourdes-Loreto
Venticinque anni fa rispondemmo alla chiamata di Sarajevo, città martire dilaniata da una guerra fratricida. Quel concerto è stato il primo dei ponti di fratellanza che abbiamo costruito, un pellegrinaggio che negli anni ha raggiunto città come Gerusalemme, Beirut, Mosca, Damasco, El Djem, New York subito dopo l’11 settembre, Nairobi, Redipuglia, Teheran, Kiev, Erevan...senza dimenticare il Concerto delle fraternità in cui si levò anche la voce del Dalai Lama. Oggi la pandemia ci ha reso forse ancor più consapevoli della nostra fragilità, dell’universalità dell’esperienza del dolore. Ma la sofferenza non è il solo linguaggio che non conosce confini. Mentre divampa un nuovo, lacerante conflitto, è la musica, capace di superare tutte le diversità di cultura, lingua, religione, a farsi ambasciatrice del nostro messaggio di pace e solidarietà. Per suggellare i concerti nei santuari dove da secoli accorre un’umanità ferita in cerca di conforto, ho scelto l’Ave verum corpus di Mozart, in cui risuona il dolore del mondo ma anche tutta la speranza di cui l’Uomo è capace.
Riccardo Muti
Il Santuario di Nostra Signora di Lourdes accoglie il primo dei tradizionali concerti Le vie dell’Amicizia, il progetto di Ravenna Festival che dal 1997 visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea per costruire “ponti di fratellanza attraverso l’arte e la cultura” e, attraverso la “scintilla” della musica, riaccendere il dialogo, offrire conforto, invitare alla speranza.
L’11 luglio, nella piazza antistante la basilica, il Maestro Riccardo Muti guida la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro che unisce artisti italiani e ucraini.
Tra l’apertura del Magnificat di Vivaldi e le voci di cento bambini che si levano nell’Ave verum corpus di Mozart, il programma abbraccia il Concerto n. 1 K 412 di Mozart, lo Stabat Mater e il Te Deum di Verdi, il canto di una donna e un bambino, un salmo della liturgia ortodossa, canti in basco e occitano.
Così, ai molti volti della sofferenza – di chi fugge un conflitto, di chi vive con una disabilità, di chi affronta la malattia, di chi piange i propri cari – risponde un ecumenico intreccio di voci, culture e spiritualità che trova unità nell’invocazione alla Madre, immagine di tutte le madri.
L’appuntamento è organizzato con L’Offrande Musicale, rassegna che oltre a celebrare la bellezza naturale e la ricchezza culturale del dipartimento degli Alti Pirenei in cui si svolge, è impegnata a favorire la partecipazione del pubblico disabile. Da questa collaborazione è maturato il coinvolgimento di Felix Klieser e Beñat Achiary: Klieser è un artista tedesco a cui la disabilità non ha impedito di diventare un eccezionale cornista, mentre Achiary è un cantante basco che offrirà brani mariani nella propria lingua e in occitano, unendo idealmente i due versanti dei Pirenei. A Lourdes si esibiranno anche Les Chanteurs Pyrénéens de Tarbes e Les Chanteurs Montagnards de Lourdes.
Il 14 luglio, Le vie dell’Amicizia raggiungerà il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto, nella piazza su cui si affaccia la basilica, l’altro vertice di questo viaggio, che nel culto della Madonna trova ragione anche di una dedica a Mariupol – la città, appunto, di Maria –, dedica che si estende idealmente alle vittime di tutte le guerre.
Il concerto Le vie dell’Amicizia a Lourdes è realizzato il con il sostegno del Ministero Affari esteri e cooperazione internazionale, dell’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia e della Regione Emilia-Romagna.