La civiltà etrusca per la prima volta in mostra in Cina
Si è aperta il 30 agosto al Museum of Wu di Suzhou la mostra ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy), una delle iniziative più rilevanti presentate nell’ambito dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022.
Ideata e curata dal Museo Civico Archeologico di Bologna, è promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Shanghai e l’organizzazione di MondoMostre.
Il grande progetto espositivo racconterà la raffinata civiltà etrusca, ancora quasi del tutto sconosciuta al popolo cinese, con 303 reperti di altissimo valore storico e artistico provenienti sia dalle collezioni storiche del Museo Archeologico di Bologna sia dai rinvenimenti effettuati durante gli scavi ottocenteschi a Bologna e nel suo territorio, a cui si affiancano 27 reperti appartenenti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Il percorso espositivo si compone di cinque sezioni tematiche che, a partire dal composito mondo dell’Italia preromana, porta l’attenzione sui Rasna – come gli Etruschi chiamavano se stessi – il popolo che, prima di Roma, dominò quasi tutta la penisola italiana.
Come raccordo tra la prima sezione introduttiva e la parte fondamentale dell’esposizione, un approfondimento permette di definire geograficamente l’Etruria e ne racconta in modo semplice l’assetto “politico” e sociale, dando anche conto delle forme di produzione (artigianato, agricoltura, sfruttamento delle miniere, etc.) e di scambio (commerci e contatti con Mediterraneo, Asia Minore ed Europa transalpina).
Il cuore dell’esposizione analizza i principali aspetti della vita quotidiana nel mondo etrusco illustrando - attraverso la suggestione degli oggetti - costumi e attività di una donna e di un uomo, le cui raffigurazioni accolgono il visitatore per accompagnarlo nel proprio mondo.
Le tematiche affrontate spaziano dall’ornamento e dalla cura del corpo – attraverso i quali si esprimeva non solo un gusto personale ma soprattutto il livello sociale – alle attività tipicamente femminili (filatura e tessitura) e maschili (guerra, caccia, politica, atletismo); dalle forme collettive del consumo di cibi e bevande nelle ritualità di banchetti e simposi alla pratica della scrittura desunta dalle genti greche e adattata nell’alfabeto alle esigenze della loro lingua, fino al culto religioso, che ebbe un ruolo fondamentale nella società etrusca fin dai suoi esordi.
La penultima sezione della mostra sposta l’attenzione dal mondo dei vivi a quello dell’Aldilà, presentando ricostruzioni e reperti che mostrano le credenze, i rituali e le aspettative oltremondane degli Etruschi.
Il percorso si conclude con una copia perfetta della situla della Certosa, uno degli oggetti più prestigiosi del Museo Civico Archeologico di Bologna che, per la sua importanza e fragilità, non può viaggiare. Il vaso è composto da un'unica lamina di bronzo, decorata con scene figurate a sbalzo e ad incisione. Come una moderna striscia illustrata, le scene compongono un racconto che ripercorre la storia di una comunità etrusca della fine del VII-inizi VI secolo a.C. nelle sue tematiche essenziali: la guerra, la caccia, le attività di sussistenza, il consumo del vino, la musica, con un richiamo al mondo spaventoso e ignoto dell’Aldilà popolato da creature feroci.
Tutti i materiali sono per la prima volta esposti in Cina. Dopo Suzhou, dove resterà aperta fino al 30 novembre, la mostra farà una seconda tappa a Chengdu, capoluogo della provincia del Sichuan.