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Danimarca – Mostra ‘Reconstruction of Identities’

Fino al 18 luglio, al Copenhagen Photo Festival le immagini scattate a Savignano sul Rubicone

È stata inaugurata 'open air' il 18 giugno a Copenhagen, in apertura del “CPF Celebrating Photography Day”, la mostra Reconstruction of Identities, realizzata nell’ambito del progetto europeo IDE - Identity Dialogues Europe.

La mostra è il risultato di una collaborazione di due anni tra quattro partner che lavorano con la fotografia e la cultura: Ad Hoc Gestion Cultural di Saragozza, il Comune di Savignano sul Rubicone–SI FEST, Fondazione NOOR di Amsterdam e Copenhagen Photo Festival.
Le fotografie per la prima volta esposte al pubblico sono state realizzate a Savignano sul Rubicone dai fotografi in residenza Katerina Buil, Marine Gastineau, Filippo Venturi, Sanne De Wilde.

Il progetto IDE ha l’obiettivo di promuovere e tutelare la ricchezza del patrimonio culturale europeo sia a livello nazionale che continentale, valorizzando le piccole comunità e stimolare, attraverso la fotografia, attività culturali come metodo alternativo di comunicazione tra i residenti e i nuovi arrivati, per alleviare la condizione di emarginazione degli immigrati, molti dei quali in attesa di asilo politico.

La mostra Reconstruction of Identities cerca di dare forma al concetto di ‘identità europea’, un concetto molto dinamico e polisemico in un continente in cui convivono nazionalità, religioni, ideologie, stili di vita diversi.

Nella residenza d’artista nello scorso mese di settembre a Savignano sul Rubicone, Katerina Buil ha fotografato le “azdore” che vivono nelle zone rurali di Savignano sul Rubicone (Rio Salto, Fiumicino, San Giovanni in Compito); Marine Gastineau ha realizzato un reportage nella comunità senegalese di Savignano sul Rubicone; Sanne De Wilde ha fotografato le persone “iconiche” che rappresentano la comunità di Savignano sul Rubicone - il sindaco, il comandante dei Carabinieri, il parroco, i rappresentanti delle comunità senegalesi e islamiche del Rubicone, il presidente della squadra di calcio; il fotografo forlivese Filippo Venturi, incaricato dal SI FEST, ha documentato le giornate di alcune donne profughe, rifugiate in casa famiglia dell’area del Rubicone, in fuga da situazioni estreme di povertà, di violenza, di persecuzione e in attesa di un permesso di soggiorno.

Fanno parte del progetto anche le immagini di Martin Thaulow, realizzate a Copenaghen e lungo la rotta balcanica dell’immigrazione, che dalla Siria al Kurdistan porta i profughi nel cuore dell’Europa, in cerca di una nuova vita.

Quella di Copenaghen è la prima esposizione del circuito. La prossima tappa sarà Amsterdam, dal 6 al 19 luglio 2020, cui seguirà Barbastro (Spagna) in agosto, e Savignano sul Rubicone, al SI FEST 2020, a settembre.

Sul profilo Facebook del Festival, sono disponibili ‘artist talk’ con alcuni dei fotografi coinvolti.

 

Copenhagen Photo Festival

SI FEST Savignano sul Rubicone

Reconstruction of Identities

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