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In ricordo di Paolo Fabbri

Lo studioso di ineguagliabile sapere si è spento il 2 giugno ma resta vivo e per sempre con noi il suo “pensiero”

“Prima era abate Paolo da Rimini, un uomo curioso di cui si raccontano strane storie: pare che fosse un lettore voracissimo, conosceva a memoria tutti i libri della biblioteca, ma aveva una strana infermità, non riusciva a scrivere, lo chiamavano Abbas agraphicus… Divenne abate giovanissimo, si diceva che avesse l’appoggio di Algirdas da Cluny, il Doctor Quadratus… Ma queste sono vecchie chiacchiere dei monaci. Insomma, Paolo divenne abate (…) e quando Paolo da Rimini scomparve…”
“Morì?”
“No, scomparve, non so come, un giorno partì per un viaggio e non tornò più (…)”

Umberto Eco, Il nome della rosa, Milano: Bompiani, 1980

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  • Vi proponiamo un’intervista a Paolo Fabbri realizzata in occasione del convegno internazionale “Attivare la cultura. il senso e il valore”, che si è svolto a Bologna l'8 e il 9 ottobre 2018, uno dei momenti più rilevanti della settimana “enERgie diffuse. Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità”, con cui la Regione ha partecipato all’Anno europeo del patrimonio culturale.
    Il Professore, che è stato l’ideatore del concept del convegno, ha introdotto la prima sessione, dedicata al tema “Accendere la cultura spegne le paure”, con una riflessione su come “Far operare le opere”.

  • Il comunicato del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini

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