Croazia – “Bolero Soirée” di MM Contemporary Dance Company
MM Contemporary Dance Company è ospite del Teatro Nazionale Croato HNK Ivan pl. Zajc di Fiume.
Lo storico teatro, grazie alla recente nomina di Paolo Mangiola a direttore del Balletto, ha avviato una nuova programmazione che combina il repertorio classico con espressioni della contemporaneità, aprendo le porte a nuove voci coreografiche e collaborazioni artistiche.
L’invito alla compagnia di Michele Merola è parte di questo nuovo cammino. MMCDC sarà in scena l’8 febbraio (ore 19,30) con Bolero Soirée, un dittico composto da Elegia di Enrico Morelli e Bolero di Michele Merola.
Elegia di Enrico Morelli racconta la nostra epoca attuale, un periodo che porta vertigine e smarrimento, ma anche la rinnovata speranza di un nuovo inizio. Una danza corale popolata da individui alla ricerca di un’identità, di una propria rotta, un racconto di momenti e rapporti perduti, insieme alla ricerca, nella propria memoria, di immagini e paesaggi che ci erano familiari e di conforto.
Un elogio della cura, del prestare attenzione agli altri, amplificato dalle parole tratte dalle poesie di Mariangela Gualtieri.
Michele Merola si è confrontato con la musica ossessiva e ripetitiva del Bolero di Ravel cercando di comprenderne l’identità, la ragione e la funzione, per arrivare così alla sua interpretazione. Alla fine di questo percorso, il coreografo si è focalizzato sul ventaglio inesauribile dei rapporti umani, in particolare quelli di coppia, dentro ai quali, spesso, registriamo le reciproche e inconciliabili distanze tra uomini e donne. Su questa stessa musica è intervenuto il compositore Stefano Corrias, creando una sua propria partitura liberamente ispirata alla versione originale, collocandosi in tre diversi momenti all’interno della scrittura coreografica: tre “frammenti” che sottolineano i momenti più intimi, e più veri, di ognuno di noi, quando siamo lontano dagli sguardi degli altri e dal rumore assordante del mondo.
Nella versione di Bolero di Michele Merola, la danza, in stretta simbiosi con la musica, veicola una sorta di astratta fiaba amara, allegoria del dolore di vivere e dell’incomprensione fra esseri umani.
La Regione Emilia-Romagna e l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria hanno collaborato alla realizzazione dell’evento.