"Obra Aberta" - La prima grande mostra di Luigi Ghirri in Portogallo
Si è aperta a Lisbona il 29 marzo scorso la 16^ edizione della Festa do Cinema Italiano, il principale evento in Portogallo dedicato alla cultura italiana e uno dei festival cinematografici più apprezzati del paese.
Il Festival presenta un programma ricco e diversificato, con film di registi affermati, nuovi registi, classici della cinematografia italiana, anteprime, fiction, documentari, e tanti eventi collaterali aperti a diverse forme d’arte, tra cui la fotografia.
Quest’anno, in collaborazione con il Centro Cultural de Belém, una delle principali istituzioni culturali del paese, il festival ha organizzato la prima grande esposizione fotografica in Portogallo dedicata a Luigi Ghirri.
Luigi Ghirri, Obra Aberta è stata inaugurata il 28 marzo scorso presso il Centro Cultural de Belém e sarà visitabile fino al 6 giugno.
La mostra, curata da Pedro Alfacinha, riunisce settantanove fotografie prodotte dall’artista reggiano negli anni Ottanta del secolo scorso. Come leggiamo nella presentazione, questa inedita selezione di opere è stata guidata dalle idee di Ghirri espresse nel suo scritto L’opera aperta (1984), nonché dalla struttura stessa della sua collezione, rispettando tendenze e predilezioni evidenti.
Pur provenendo da gruppi indipendenti, da momenti diversi nell'arco di un decennio, quasi tutte le immagini appaiono sotto il disegno di Paesaggio Italiano — che, molto più che una serie chiusa, è stato manifesto e metafora della totalità dell'opera di Ghirri: un'opera aperta, un nuovo modo di fare fotografia e guardare il mondo «in un dialogo continuo tra tutto ciò che è già accaduto e tutto ciò che verrà».
Ad accompagnare l’esposizione, anche la proiezione del documentario Infinito - L'universo di Luigi Ghirri, che ripercorre le tappe cruciali della vita e dell'opera del grande fotografo.
Scritto e diretto da Matteo Parisini a partire dalla collaborazione dell'Archivio Ghirri e con le testimonianze di alcune figure vicine al fotografo, è stato realizzato con il sostegno del Comune di Modena e della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, e con il contributo, tra gli altri, di Sky Arte e Rai Cultura.
È un viaggio nella provincia e nel paesaggio emiliano, "un luogo per antonomasia, dove si incontrano odio e amore, il tutto e il nulla, la noia e l'eccitazione", come scrive lo stesso Ghirri, che ha accompagnato la creazione di immagini ad una riflessione costante sul vedere - sessantanove testi in diciannove anni –, riflessione che il documentario restituisce attraverso la voce fuori campo di Stefano Accorsi.
La mostra ha potuto contare anche sulla presenza della figlia dell'autore, Adele Ghirri, che insieme al curatore Pedro Alfacinha ha partecipato alla presentazione del documentario e ad una visita guidata all’esposizione.
A Lisbona, inoltre, per quella che si annuncia essere una delle grandi esposizioni fotografiche dell’anno in Portogallo, che ha già registrato un grandissimo interesse da parte del pubblico e della stampa, saranno organizzati incontri e dibattiti con la partecipazione di importanti figure portoghesi e italiane legate al mondo della fotografia e dell'architettura.
La Festa do Cinema Italiano è organizzata dall’Associazione Il Sorpasso e riceve il sostegno di Ambasciata d'Italia e Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, Istituto Luce, Cinecittà e MiC Direzione Cinema, oltre alle istituzioni locali pubbliche e private.
La mostra Luigi Ghirri, Obra Aberta ha ricevuto il patrocinio della Regione-Emilia-Romagna.