Belgio – “Amore” di Pippo Delbono
Grande attesa al KVS di Bruxelles per il ritorno di Pippo Delbono, in scena il 12 e 13 febbraio con il suo ultimo lavoro Amore, coproduzione internazionale di ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Il nuovo spettacolo del regista insieme agli attori storici della sua Compagnia è stato realizzato dopo due periodi di prova in residenza in Portogallo (a Setúbal e a Lisbona), in un percorso teatrale con artisti portoghesi di diverse discipline, fra cui Pedro Joia, noto chitarrista e compositore, due volte Premio Carlos Paredes; il cantante di fado Miguel Ramos e la scenografa Joana Villaverde. Con loro anche l’angolana Aline Frazão, scrittrice, musicista e autrice della colonna sonora del film Aria Condizionata (2020) del regista Fradique, all’anagrafe Mário Bastos, una delle voci più talentuose del cinema contemporaneo africano.
Lo spettacolo esprime la ricerca di Pippo Delbono sulle tracce di un termine, “amore”, che non è solo un sentimento, ma uno stato dell’anima. Accompagnato dalle note malinconiche del fado e dalla parola poetica, Amore è un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna – il Portogallo, l’Angola, Capo Verde – e una geografia interiore, quella delle corde dell’anima che vibrano al minimo colpo della vita.
Da sempre Pippo Delbono crea spettacoli in cui il confine fra vita e teatro si fa sottile, e al centro di questo nuovo allestimento c’è una riflessione sul significato del nostro oggi, dopo l’esperienza della perdita e del distacco che la pandemia ha portato con sé.
«Dopo tutto quello che è successo – commenta l’artista – ripartiamo proprio da qui, da questa incessante ricerca, continuiamo con più Amore; altrimenti si torna a dove eravamo prima e un’esperienza terribile come questa non sarà servita a nulla. Torniamo invece lì dove eravamo, ma con una nuova consapevolezza; torniamo a un periodo in cui quella parola aveva un proprio senso, un momento – e a partire da un luogo – in cui ci si amava e si parlava di amore con la nostalgia del fado, allontanando l’ingombrante presenza della morte».