L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi collabora alla presentazione della mostra monografica dedicata a Luigi Ghirri,
Cartes et territoires (La mappa e il territorio). Curata da
James Lingwood, la mostra presenta la produzione di un decennio fondamentale della ricerca fotografica di Luigi Ghirri:
gli anni Settanta, un decennio nel quale creò una serie di opere che non avevano allora alcun parallelo in Europa.
Fin dall’inizio, la sua fotografia fu caratterizzata dall’empatia per ciò che è “comune” e che appartiene “alla normalità del quotidiano”. Lavorava prevalentemente all’aperto, camminando per le strade della piccola città in provincia di Reggio Emilia dove viveva, o spostandosi in “viaggi minimali” nelle città e nella campagna circostanti.
Gli interessava «l’architettura effimera, il mondo della provincia, gli oggetti di cattivo gusto che io non ho mai considerato tali, oggetti carichi di desideri, sogni, memorie collettive».
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